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Il rovescio della medaglia

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brookepdavis
view post Posted on 11/10/2009, 17:17




Ecco un altra intervista fatta sempre agli esordi di Oth in Italia


Il rovescio della medaglia



One Tree Hill, uno dei telefilm del momento negli USA, esordisce in questi giorni su Raidue.

Una serie che rivoluziona le regole del genere teen: sarà un successo anche in Italia?



Sentendo parlare di teen drama, ovvero di quei profotti fiction drammatica rivolti al pubblico dei teenager, è facile correre con la mente alle immagini patinate di Beverly Hills,90210 a quelle nitide e immerse nella natura di Dawson's creek o, in tempo più recenti ai colori sgargianti e al lusso di The O.C.

Questa volta le immagini patinate o sgargianti bisogna levarsele dalla testa: il nuovo One tree Hill fa pensare a qualcosa di completamente diverso. Le immagini qui sembrano "vere", l'atmosfera viene spesso costruita ad hoc per proporre due lati della stessa medaglia: quello dorato - benchè ipocrita - che avvolge la vita di Nathan Scott (l'attore James Lafferty) e quello più "triste", semplice, realistico, che circonda Lucas Scott (l'amatissimo Chad Michael Murray, già star di dawson).

Il bianco e il nero

Il serial creato nel 2003 da Mark Schwahn, la cui seconda stagione si è conclusa nel network americano WB, los corso 24 maggio, è infatti incentrato su una dicotomia molto forte: in uca cittadina di provincia, due fratellastri dimostrano come sia facile prendere strade molto diverse, sviluppare il proprio carattere anche in base all'ambiente in cui si viene cresciuti e, soprattutto, accettare le regole della società in cui si vive, desiderando ardente al tempo stesso farle a pezzi.

One Tree Hill cattura fin dal primo episodio, con una sincerità che non ci si aspetta da una serie incentrata su un gruppo di adolescneti, personaggi che ci hanno abituati ai soliti problemi ed alle solite (dis)avventure.

Qui in un certo senso è tutto più crudo, giocato sul contrasto ed anche più coraggioso: gli autori sembrano voler veramente dire "Basta!" all'America che mette sempre in scena figure giovani che - pur avendo problemi - vivono in un ambiente idilliaco, almeno dal punto di vista delle immagini.

One Tree Hill sfida tutto questo, fa sue le convenzioni del teen drama e le rielabora attraverso la sua principale chiave di lettura: il tema del "doppio".

nel telefilm di Schwahn tutto ha un duplice livello di lettura, più o meno esplicito: oltre a Nathan e Lucas, chiaramente creati per descrivere due facce della stessa medaglia, non va sottovalutato il divario fra il mondo dei teenager, con tutte le sue spitate regole "da liceo" e quello degli adulti, in cui i genitori in un certo qual modo finiscono sempre per pagare il prezzo, spesso amaro, di scelte fatte anni prima.

Anche i principali personaggi femminili sono costruiti su questa forma di dualismo.

Da un lato Bruke (l'attrice Sophia Bush che lo scorso 16 aprile ha sposato il collega Chad Michael Murray) e la sua amica Peyton (l'affascinante biona Hilary Burton), la ragazza di Nathan che tutti vedono come la tipica cheerleader ovviamente fidanzata con il ragazzo più popolare della squadra di basket, ma che in realtà nasconde iun versante "oscuro", sensibile e distruttivo allo stesso tempo.

Dall'altro lato c'è Haley (l'attrice Bethany Joy Lenz) la migliore amica di Lucas, una ragazza semplice, acqua e sapone, che si rivela invece attratta "dall'altro lato" di quel mondo, cioè proprio quello a cui appartiene Peyton: feste, lusso, ragazzi popolari.

Non poteva quindi mancare una duplice visuale dei genitori, che vengono proposti secondo due modelli diametralmente opposti: il padre di Nathan (e di Lucas), Dan (l'attore Paul Johansson), è arrogante, ambizioso, concentrato sulla carriera di suo figlio ma non sulla necessità di dare al ragazzo delle regole e dei principi (ne basilari limitazioni alla sua libertà).

La madre di Lucas Karen Rore (Moira Kelly) invece è la classica "mamma amica": moderna e innamorata di suo figlio e sempre pronta ad offrirgli una spalla su cui piangere. E poi c'è lo zio Keith (l'attore Craig Sheffer) che di mestiere fa il meccanico, che guarda caso è l'esatto opposto di Dan.

Chi sono realmente?

In One Tree Hill tutto, insomma, finisce per far capo al medesimo contrasto: quello che si è contrapposto a quello che si vorrebbe fare, quello che si ha contro e ciò che si vorrebbe avere.

Un contrasto che è tipico dell'adolescenza, ma che troviamo come elemento cardine dell'intera serie.

Un motivo reso ancora più credibile dal taglio realistico di cui si ammanta One Tree Hill, lontano mille miglia da quelle atmosfere patinate ed un po' plastificate tipiche di tante produzioni seriali per teenager.

Lo si intuisce fin dalle prime immagini dell'episodio pilota e lo si scopre prestando attenzione al testo della canzone scelta come sigla del telefilm, I Don'T Want To Be di Gavin Degraw: "Sono stanco di guardarmi intorno chiedendomi cosa devo fare o chi dovrei essere. Non voglio esere nient'altro che me stesso" •
 
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